terça-feira, 22 de novembro de 2011

Mariano Rajoy vince in Spagna con maggioranza relativa assoluta



21/nov/2011 , Pubblicato da Roberto Scalia alle 15:31

Quella di ieri sera è stata una giornata frenetica per tutti gli spagnoli. I comizi elettorali in vista dell'elezioni del 20 Novembre sono state i più seguiti e desiderate da parte di tutti i cittadini. Il cambio in Spagna era necessario, tenendo in considerazione la sfiducia che circonda la il paese Iberico da parte di tutti i paesi dell'Unione Europea. Il risultato era scontato.

Ha vinto il Partito Popolare (Pp) guidato da Mariano Rajoy, che era già stato per un periodo Ministro degli Interni, durante il mandato di Josè Maria Aznar. Ha ottenuto 186 posti, nel Congresso dei deputati, nonostante non abbia presentato nessuna proposta durante la campagna elettorale. Un programma in "bianco" che gli è servito per imporsi nell'elezioni anticipate e anche per lanciare un "occhiolino" a Angela Merkel y Nicolas Sarkozy, ai quali indica che sta disposto a realizzare i suoi strafamosi tagli.
Altro dato prevedibile era la debacle del Partito Socialista (Psoe) di Jose Luis Rodriguez Zapatero. Meno di sette milioni di voti e solo 110 deputati ottenuti. Questa cifra rileva un dato peggiore da quello ottenuto nel 2000, quando il candidato alla presidenza era Joaquin Almunia, attuale vicepresidente della Commissione Europea.

Ora si dice che, dopo queste elezioni il bipartitismo si è rotto, però solo per un lato, poichè il Partito Popolare ha ottenuto una maggioranaza schiacciante, mentre il voto della sinistra si distribuisce tra Psoe, Izquierda Unida, Union y progreso y Democracia e i Partiti Nazionalisti, tra cui quello dei paesi baschi ha ottenuto il maggiore incremento. Izquierda Unida ha invece ottenuto ben 11 posti, 9 in più delle precedenti elezioni.

A secondo di come apparivano i primi exit-poll, il micro blog Twitter lanciava fumo! Con l'hastag #20N i cittadini commentavano le proprie impressioni  e soprattutto le loro critiche e lamentele nei confronti dell'irregolarità che propone la legge D'Hont, nell'ora di ripartire i posti nel congresso per numero di voti. E che per esempio, se applicassimo un'altro sistema come quello della circoscrizione unica, Izquierda Unida otterrebbe 25 posti e il Partito Popolare rimarrebbe con 160 o che è lo stesso, non avrebbe una maggioranza assoluta. Questa ripartizione dei voti è stata sempre criticata dai cittadini, però le proposte di cambio sono state presentate sul tavolo solo dopo il sorgere del Movimento 15 M. Gli indignati, hanno già fatto conoscere l'alternativa,  ora si aspetta solo che qualche partito si adoperi a realizzare il cambio. Forse con una nuova legge, si otterrà che i cittadini che si sono astenuti decidano di andare a votare con una legge che sia più equa.

Infine sette deputati, ha ottenuto Amaiur, la coalizione dei partiti della sinistra "abertzale", cioè i partiti indipendenti baschi. Dopo che il gruppo terroristico dell'Eta, annuncio la fine dell'uso della violenza, la selezione politica del movimento ha ottenuto maggiore importanza all'interno del quadro sociale. Cosi lo hanno dimostrato i 333000 mila votanti che chiedono una soluzione pacifica del conflitto. La risoluzione passerà, inevitabilmente con la negoziazione con il nuovo governo de Rajoy, che ha già affermato che la disoccupazione e la fine del terrorismo saranno due grandi compiti di questa legislatura.


Irene Yustres